Chef vuota il sacco: cocaina e molestie al ristorante
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“Usava cocaina al ristorante e mi molestava”: chef vuota il sacco

sala di un ristorante sfocata

Giovane chef vuota il sacco e racconta l’incubo che ha vissuto in un ristorante romano: cocaina a fiumi e molestie da titolare e colleghi.

Così come altre in realtà lavorative, anche in cucina si può essere vittime di cuochi, titolari o colleghi che rendono la vita impossibile. Lo sa bene la chef romana, che ha deciso di vuotare il sacco denunciando uso di cocaina, molestie e altri atteggiamenti inaccettabili.

Chef vuota il sacco: cocaina e molestie al ristorante

E’ raro trovare qualcuno soddisfatto in tutto e per tutto del proprio lavoro. Tralasciando il mondo dei social, dove spesso si inventano frottole a cui solo i più ingenui possono abboccare, è difficile trovare un ambiente lavorativo sano, dove vige il rispetto dell’altro. La testimonianza della giovane chef romana, raccolta dal Gambero Rosso, racconta il marcio dell’universo della ristorazione, fatto di uso di cocaina, molestie e pressioni psicologiche.

La cuoca romana, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha svelato di aver vissuto un vero e proprio incubo in un ristorante della Capitale. Non a caso, quando è riuscita a licenziarsi ha deciso di non lavorare più in cucina. Che l’ambiente fosse marcio l’ha capito appena ha iniziato a prestare servizio, ma non immaginava quanto.

Quasi tutti, dal sous chef al titolare, facevano uso di cocaina e bevevano durante tutto il servizio. L’abuso di droga e alcol comportavano atteggiamenti inaccettabili: “Gridava, mi inveiva contro, mi si avvicinava con fare minaccioso per cose stupide, mi bestemmiava in faccia. (…) Mi toccava i fianchi mentre ero in postazione, mi si avvicinava da dietro mentre tagliavo le verdure e mi spingeva con i genitali“.

chef con la sua brigata in cucina

Il racconto agghiacciante della chef romana

Carezze non richieste, battute ammiccanti, insistenti offerte di cocaina e pressioni psicologiche non sono tutto. La chef non ha subito solo molestie di vario tipo, ma è anche stata costretta a nascondere mazzette di soldi tra le mutande. Probabilmente, quel denaro era legato al commercio della droga. La situazione è degenerata quando lo chef ha iniziato a pressarla per riaccompagnarla a casa. Lei ha sempre rifiutato, ma lui non ha mai mollato la presa.

A questo punto la chef, che non riusciva a reagire ed era in constante ansia, ha provato a dimettersi con una scusa. Il titolare non ha accettato, tanto che è arrivato a minacciarla, e lei è esplosa. Fortunatamente, ha deciso di raccontare tutta la storia al padre che è intervenuto e ha chiuso la faccenda. La giovane non ha denunciato perché le molestie subite sono una ferita ancora aperta. Questo incubo, è bene sottolinearlo, senza avere un contratto e lavorando 15/16 ore al giorno per 700 euro al mese.

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ultimo aggiornamento: 28 Maggio 2025 11:38

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